Intorno alla meta’ dell’XI secolo fu eretta sul colle di Oriolo, ad opera degli Arci vescovi ravennati, la prima Rocca: per la sua importanza strategica essa fu oggetto di frequenti contese tra Forlivesi, Faentini e Ravennati, finche’, nel 1474 i Manfredi, signori di Faenza, l’acquistarono, e diedero il via ad importanti lavori di ristrutturazione.

Per ch’io a lui: «Se vuo’ ch’i’ ti sovvegna,
dimmi chi se’, e s’io non ti disbrigo,
al fondo de la ghiaccia ir mi convegna».
Rispuose adunque: «I’ son frate Alberigo;
i’ son quel da le frutta del mal orto,
che qui riprendo dattero per figo».
Dante, Inferno
Canto XXXIII: IX cerchio: il conte Ugolino
L’Inferno della Divina Commedia ci racconta inoltre che la Rocca ospito’ l’esilio del frate Alberigo Manfredi, qui rinchiuso ad espiare la pena inflittagli per aver commesso l’avvelenamento dei suoi cari.Nel 1984 per gentile donazione della famiglia Caldesi, essa fu ceduta alla comunita’ faentina e ancora oggi e’ meta di pittori che la ritraggono nello splendido parco che la circonda, e da estimatori di antiche costruzioni. E’ proprio nelle vicinanze della storica Rocca, nel verdeggiante paesaggio delle colline faentine, che sorge il nostro ristorante.
